Villa Sofia in Avesa – (VR)
RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO DELLE FACCIATE.
Brevi cenni storici :
L’edificio, a pianta rettangolare e sviluppato su tre piani, scanditi da fasce marcapiano, presenta un prospetto principale articolato su sette assi di aperture. Una scalinata a doppia rampa conduce all’ingresso, coronato da un timpano con arco a sesto ribassato, ripreso anche nella finestra centrale del piano nobile, seppur in scala ridotta. Degne di nota sono anche le antiche inferiate poste alle finestre del piano terra.
Tra le finestrelle dell’ultimo piano, in posizione centrale, campeggia uno stemma gentilizio rappresentante un’arca sormontata da una colomba con ramoscello d’olivo, che potrebbe essere indicativa di un legame di parentela fra le famiglie Bagatta e Cristani.
Sul colmo del tetto si trova un elegante campaniletto a vela tufaceo sormontato da un timpano triangolare con campanella in bronzo.
Sulla facciata principale della villa era un tempo visibile un’epigrafe dedicata alla contessa Sofia Bagatta che recitava così:
“A solenne ed imperitura memoria della contessa Sofia della Bagatta morta in questa villa il 3 ottobre 1905 ultima di sua antica e nobilissima famiglia e prima d’intelletto di grazia di bellezza e d’ogni domestica virtù. Posero le figlie e il marito Alessandro Marconati colonnello d’artiglieria (Cav. A. Marconati)”.
La lapide commemorativa venne successivamente rimossa ed è stata fortuitamente ritrovata di recente all’interno dell’edificio dagli attuali proprietari. I prospetti laterali presentano elementi stilistici diversi: quello orientale riprende la partizione della facciata con analoghe fasce marcapiano, ma con alcune finte finestre dipinte; quello occidentale, molto rimaneggiato, presenta una moderna scala di accesso a grigliato di mattoni e aperture disposte in modo asimmetrico. Al centro del prospetto laterale si trova uno stemma riproducente un sole crescente, sormontato da una croce, che spunta da un monte.
A metà del XIX secolo furono realizzati alcuni fabbricati rurali sul lato Ovest, caratterizzati da elementi stilistici neogotici, che danno al complesso un’aura da maniero medioevale, come si evince dall’ingresso carraio a guisa di ponte levatoio. A questo intervento potrebbe far riferimento l’epigrafe con data 1851 collocata in un muro all’interno del parco, nel quale spiccano anche un gazebo e un pagoda in ferro battuto in stile eclettico e orientaleggiante.
Fra gli altri elementi di interesse vi sono un pozzo coperto sul lato Ovest, un arbio in pietra del XVI secolo ed una grande pigna funeraria di epoca romana.
Su via Sbusa esiste un altro accesso carraio con pilastri bugnati in tufo sormontati da vasi scolpiti ed un alto cancello in ferro battuto di buona fattura.
L’interno, contraddistinto dalla tipica pianta della villa veneta, presenta un salone centrale che si itera ai vari piani: al piano rialzato, dopo aver varcato la soglia munita di antiporta a soffietto con stuccature a biacca, troviamo nella stanza di rappresentanza un soffitto ligneo con travature sostenute da peducci, pavimenti in graniglia di cemento del periodo Liberty e porte con maestà in tufo dipinte a finto marmo, con battenti in legno dipinti. Nella sala adiacente degno di nota è il soffitto decorato con tempere a fresco ottocentesche a soggetto floreale, parte a monocromo grigio e parte con medaglioni includenti fiori policromi su fondo nero. Le partiture sono inquadrate da cornici di colore oro.
Tipologia Intervento :
L’intervento consisteva nel distacco di tutte le parti di intonaco ammalorato fino al vivo delle murature. La pulizia del fondo e la successiva formazione del nuovo intonaco. La pulizia di tutti i gradini in pietra della scala principale. La formazione dell’antica aia con mattoni faccia vista posati a secco. Nella realizzazione dell’intonaco sono state rispettate le colorazioni originali, cercando di riprendere quelle che erano le tonalità preesistenti.























































